Ogni anno, durante la domenica di Pasqua, si rinnova a Bormio il rito dei Pasquali.

Questa tradizione, unica nel suo genere, affonda le sue radici nella cultura pastorale ed agreste dell'Alta Valtellina e trae origine da antichi riti pagani legati alla pastorizia ed all'agricoltura di montagna, trasformati in seguito in riti tradizionali popolari e religiosi dal cristianesimo.

Un tempo la tradizione dei Pasquali trovava la sua espressione nella semplice benedizione di cinque agnellini, magnificamente ornati da ciascuno dei cinque rioni storici in cui è diviso il paese: Maggiore, Dossiglio, Buglio, Combo e Dossorovina. I cinque reparti gareggiavano nell'agghindare nel miglior modo possibile un agnellino con nastri e fiocchi e lo portavano a ricevere la benedizione nella piazza principale del paese. In seguito la tradizione si è trasformata in una vera e propria competizione tra i reparti, con la creazione di opere d'arte a sfondo allegorico-religioso, la cui preparazione richiede lunghi mesi di lavoro ed inizia con la scelta del "significato del pasquale" e cioè con l'individuazione di quello che vuole essere il messaggio a sfondo religioso che si intende rappresentare.

Il lavoro per la realizzazione dei Pasquali è imponente e impegna molte persone organizzate in squadre, che realizzano elaborati carri allegorici in forma di portantine ("barelle") con soggetti artistici, nel cui contesto sono riprodotti edifici storici e luoghi sacri del paese oppure si fa riferimento a problemi e a tematiche legate alla vita quotidiana e all'attualità religiosa. Queste portantine - è dal 1932 che i Pasquali assumono la presentazione che conosciamo oggi - vengono portate a spalla dai "pasqualisti" in una suggestiva sfilata lungo le vie di Bormio, alla quale prendono parte, tutti in costume tipico, anche donne, anziani, bambini e animali agghindati a festa.

La sfilata si conclude in Piazza del Kuerc, davanti alla collegiata dei SS. Gervasio e Protasio per ricevere la benedizione arcipretale. Qui i Pasquali rimangono esposti tutto il giorno per essere ammirati da chi partecipa alla manifestazione e per essere apprezzati e valutati da una giuria appositamente nominata, che decreta i vincitori ed assegna i vari premi in palio in base a diversi fattori, dal significato religioso al lavoro artigianale ed artistico, senza dimenticare l'aspetto culturale e di tradizione, fulcro della manifestazione stessa.